1. Nè Newton nè Leibniz ma mente collettiva

    All’interno della comunità matematica si discute tuttora, anche se ormai folcloristicamente, della disputa molto accesa e mai conclusa tra Isaac Newton e Gottfried Leibniz per la paternità del calcolo infinitesimale, branca fondante dell’analisi matematica e dunque presupposto per tanti risultati tecnologici e scientifici dell’ultimo secolo. Newton, pur iniziando prima di Leibniz a sviluppare il “metodo delle flussioni”, tardò molto nel pubblicare i suoi risultati. Inizialmente tra i due nacque un produttivo scambio epistolare, tramite il quale gli scienziati iniziarono a comprendere la portata delle loro intuizioni, ma che terminò bruscamente non appena si presentò a entrambi il timore di vedersi strappare il primato della scoperta.

    read more
  2. Esplorazioni

    In questo capitolo racconto la storia di Hubel e Wiesel, insigniti del premio Nobel per le loro scoperte relative all’apparato visivo dei mammiferi. Il loro lavoro su basa su quella che mostrerò essere una concezione insostenibile della visione e degli altri poteri mentali intesi come processi computazionali che hanno luogo nel cervello. Il problema principale di una teoria computazionale è che essa presuppone erroneamente che la mente emerga da eventi che accadono nella testa. L’eredità di Hubel e di Wiesel va perciò messa in discussione.

    read more
  3. Sul linguaggio

    Qualche scettico potrebbe obiettare che, anche se è vero che il linguaggio è uno strumento culturale collettivo, ciascuno di noi in realtà lo interiorizza. Questo è ciò che caratterizza il conoscere una lingua. Quando impariamo una lingua apprendiamo un sistema di regole che ci permette di pensare, di rappresentare e di ragionare all’interno di essa. Pensare, ragionare ecc., tutto ciò ha luogo dentro di noi. Il fenomeno del linguaggio, dunque, se correttamente compreso, non fornisce alcuna evidenza riguardo al fatto che la nostra mente non risiede nelle nostre teste.

    read more
  4. Un ramo di pazzia

    O uomo, la tua testa non è a segno; tu hai un granello di follia. Tu immagini grandi cose, dipingi alla tua fantasia un intero mondo di dei fatto per te solo, un regno degli spiriti al quale tu solo sei destinato: un ideale che a sé ti chiama. La tua è un’idea fissa. Non pensare già che io scherzi o parli in stile biblico, se considero quegli uomini, anzi la maggior parte degli uomini che vivono sotto il fascino delle cose elevate, quale altrettanti “pazzi” degni del manicomio.

    read more
  5. Copyright: “diritto d’autore”, diritto di censura

    Per meglio comprendere i rapporti di potere racchiusi nella grande “C” cerchiata che compare sulla maggior parte dei prodotti dell'intelletto, conviene partire da dove è più consono farlo, dalla Storia. Mentre nell'antichità, anche a causa di una diffusa analfabetizzazione, raramente si è sentita la necessità di tutelare legalmente l'autore di un opera, è in tempi abbastanza recenti e solo con l'avvento della stampa che si inizia a parlare di “diritti di copia” (copyrights).

    read more

« Page 9 / 29 »

links

social