Transhumanism has been going through a rough patch lately; or rather, certain interpretations of it. In 2015, Zoltan Istvan announced that he would be running for President of the United States under the American Transhumanist Party – of which he founded a year prior. Yes, he knew that running was one long exercise in futility; that's why he ensured his tour bus looked like a coffin before setting out with his campaign. No, this was not a joke; the 2016 United States Presidential Election has been markedly different in that interest in third party candidates is at an all time high. Zoltan gaining anything resembling a following isn't mere coincidence. Yet there seems to be an unspoken ideological rift between what Zoltan Istvan thinks Transhumanism is, and what Transhumanism is in the eyes of its global constituency.
Un interessante punto d'incontro tra antispecismo e transumanismo. Tratto da Accelerando di Charles Stross. Dove mettere la linea di demarcazione fra chi ha diritti e chi è una proprietà quando ogni mente, umana o animale, potrà essere caricata in rete e girare come fosse un software?
Articolo preso da some1elsenotme.wordpress.com: Sto leggendo I miti del nostro tempo di Umberto Galimberti. Lettura non banale. Nel capitolo che riguarda il mito dell’intelligenza, in particolare, ho trovato almeno un paio di paragrafi che mi son piaciuti parecchio. Il primo, La mimetizzazione dell’intelligenza, riguarda il concetto di intelligenza come capacità dell’intelligenza stessa di manifestarsi pubblicamente o meno a seconda di ciò che viene richiesto da una certa situazione sociale (questa di Galimberti è un’idea che ho maturato da anni: interessanti le connessioni che lui produce tra tale concetto e le caratteristiche della personalità narcisistica). Il secondo accenna al rapporto tra giustizia e tutto ciò che sappiamo e scopriamo, anno dopo anno, sul funzionamento dello psiche, con gli strumenti del diritto che sono sempre più grossolani quando si trovano a maneggiare i più radicali progressi scientifici.
Perché esiste la vita? Le ipotesi popolari l'attribuiscono ad una zuppa primordiale, un fulmine, ed una colossale dose di fortuna. Ma se questa nuova provocativa teoria fosse corretta, la fortuna avrebbe poco a che fare con essa. Al contrario, secondo il fisico che ha proposto l'idea, l'origine e la successiva evoluzione della vita derivano dalle leggi base della natura e "dovrebbe sorprendere quanto una roccia che rotola in discesa".