Questa è una collezione di frasi, scritte in compagnia di amici, molti anni fa. Originalmente raccolta su scontrini, tovaglioli, fazzoletti di carta e quanto capitasse a tiro nelle serate alcoliche dei nostri vent'anni.
Ognuno, a turno, scriveva un pezzo di frase. La frase o "poesia" terminava
quando ci sembrava completa. In linea generale, non c'erano regole fisse.
Per la maggior parte sono frasi senza senso, fatte per far ridere ed infarcite
di numerosissime fantasiose parolacce. :)
Solo in seguito, scoprii che alcuni surrealisti facevano circa le stesse cose,
sia in forma di testo che grafica e che le chiamavano Cadaveri Eccellenti.
Scivoloso pensiero,
lacrime basiche
dissolvono anime meccaniche
intrecciate con margherite invisibili.
Schiuma diabolica nascente
impalpabile ma radicata… cado
Assorbo le anime dinoccolate dei nuclei simpatici
ove cacca si sgranchisce mentre granchi si scaccolano.
Pesce scusami se tramonto emettendo turbolenze psichiche
Sto male pigiando pustole dorate imbrattate col desiderio ancestrale
Porco cane!
Sfuggo coalizzandomi
Stucco impalandomi
profonadamente piango
Peli riarsi, liquidi corporei fagocitano stantuffi stufi
Gufi depressi pressano nullatenenti cristalli
Maiali galli serpeggiano
Trasudo pensieri analcolici sfiorando con la mente diversificazioni argentate
ossidate nell’orrido.
Valanga introspettiva rigurgitante azoto morto
incespicante ostacolo putrescente inneggiante merda!!!
Ingranaggio minchiolo
arrugginisce sadness
dentro un intestino corroso in latte
al mandarino Fly
Nobile imbianchino disinibito dai suoi uccellini
vorrebbe rotolare assieme alla nonna
dicendole: “Toh!”
Celeste marmellata
né luce incrostata
in te
Un arrotino caduto dall’ostrica viennese pagana
riposa sciogliendo grumi fallici
Novantesimo fuoco muschiato incurante
Gioia nebbiosa in blood!
Il cauterizzare fiorellini implica omosessualità
Noralmente infetto la mia sifilide attaccabrighe
sperando di sublimare la sua sfacciataggine
Barcollante seguendo un giorno buio
precipito nel Mar Merditerraneo
La Solitudine Gialla si mescola alla pioggia battente
bussando con veemenza alla porta del mio scroto!
Il Topo grida col culo
Getto peli pubici ai matrimoni
Scorro parole intestinali
Siedo in oleose barelle cannibali
Seduco soffocando pèti
Fulmini cadono
Eustachio!!!
Guido castelli in discesa
Risuonano silenziosi “fanculo”
Muco dal buco
Rapidamente rutto “cioao”
Sento minacce intestinali
Distanziato mi avvicino
Guardandoti mi è venuto vomito
Poso nudo eretto
Spingo segmenti bugiardi
Schiavizzami bradipo col pollice
Garbatamente faccio cagare
Attendo per pensare
Sento ruggiti anali
Oggi guardo cadere il mio pisello
Il corpo umano resiste di più sognando vitamine
Tempo, libertà, afide narcisista spende milioni in liquirizia e poi soffoca
Anfetamina supposta inside soffia rincagnata mordendo villi personaggi molli
Tosto mi devasto i coglioni
Ingollare cocometi è virile!
Il pus invade il colon di animaletti trasparenti liquidi
ma solidificano senza sosta annichilendosi plastica frigida
Sole, gufo, morte
Visioni rettali infinite
L’esito rutta senziente
Io penso lassativo
Oggi risciacquo insalata incenerita
Follicolo turgido vorrebbe sentirlo eretto
Capitolo senziente, frustate pulcini mutandari!
Arguisco fluidi tristi fluirmi dentro l’ano
Pellicano nano muore sano
Fondamentalmente gratto scroti
Mi dipingo eiaculando
Poesia d’amore: Labbra screpolate… che fatica.
Guardo siempre capiezzoli
Percorrendo sentieri collosi, giro ingranaggi minchioli sentendomi fecondo.
Arrivo!
Buio sentiero trasmettimi il meteo
Capto arbitrariamente cazzate alate
Sbrego cazzi coi cavatappi
Si vomitano batuffoli ghiaiati quanto piove ruggine
Sono piegato in cucina: apri würstel da penetrazione
Pannolini intrisi giocano con vecchietti palmipedi stitici
Fumandomi canarini svengo
Gioisco infilandomi preposizioni lì
Instauro logica raggomitolata
Pulviando gnale riduco limtestri inavacc
Ganfo artusi millitrillini cuccioli orgipi lucidi plastici
Liquidi universi nel cesso ristabilizzano umori di vacche che volano nelle boazze ricoperte di smarties.
Solidi vapori matematici in putrefazione ricorrono ciclicamente cinque giorni al chilometro.
Molto scoreggioso catatonicamente inebrianti figata nipponica svolazza sogghignando paperino frocio, pippo sadomaso col masso gran sasso tasso grasso
rosso. Passo e chiudo
Importato califfo gusterebbe figa spray causa malfunzionamento prostata infarcita cremosa nucleare.
Stufo vita carcere, appesantito dai topi gatti persiani scuri recalcitranti evacuerebbe cazzetti sotto vuoto scotti!
Le ninfe mangiano bimbi integrati sopra l’utero di polifemo.
Porca scrofa! Mi sono soffocato grattando crosticine gialle!!
Cigno pois trenette di ragù più latte rancido se mi sgancio missili vuoti gorgoglianti andando avanti?
Se starnuto un ossobuco mi consumo
il pattume mi opprime orco cane
schiaccio palle col badile
urlo cazzo, porca bile!
Il mondo
Oceano lacrimante di pettirossi infuocati mi grava sulle pustole
Vecchia megera frullami passerotti grondanti marsala.
Fuoco statico dall’inferno mi inghiotte la memoria.
Argentee rivelazioni scorrono fluide attraverso di me.
Ciospe mutanti mangiano pece come fosse rabbia forsennata
Mostro galattico, che culo!
Caustico brodo ingurgito meditando fiori putrefatti di vaselina ruvida
funghi sporroni sotterranei luminosi sporgono spauriti spargendo tagliatelle
gravide.
Amuleto peloso tinto pisello
negazione esistenziale
centrico me
pece
porcella racchia squillo.
Svarionato viaggiatore
tette sante cariche di stelline spente
muco del mulo trainante norvegesi ubriachi
Selezione frenetica muggisce forte canto giallo bandiera
disturbato io, disturbato tu
piango filamentosi punti ingannati dal naso…
Pattumie regalate incessantemente non portano malattie… sfiga!
Mondo rotondo! Bondola sperpera grasso giallo
camicia collata
cavoli che arrabbiati totano
Sesso gocciolante indurisce polipi frenetici yoga.
Palline quadrate spigolose aiutano proprietari di scatolette pastorizzate a
incastrasi ove criceti… sptchuf!!
Orologi spugnosi disseccati cercano mamme cicce, sorelle di nonni adottivi per capire l’ora.
Vivo sdraiato con spillini arrugginiti quando sento scricchiolare coccigi…
soffro!!
Ricordo fiorellini bui sanguinare linfa sporca
Piangevano lacrimoni ghiacciati trafiggendo stambecchi sottili di porfido nano
Sulla putrescenza sfioravano lavoratori sciocchi.
…Perché scappa la bimba?
Centrini, chilogrammi, fragoline barate suggellano cugini arroganti fottetevi!
…per favore Zio gabbiano scavami intrinseche intriganti elefantesse.
Vuoto la merda da quando conobbi tua madre!
Zoccolara a Trento, tu mi arruffi pensieri vacui… Bacillo!
Ruota universi equivocando Satana pistolino mentre mastico rimasterizzato luce sciolta
selezione precoce mammella zuccherata impastricciata analmente amalgamata
Shiva summon LeBon
Cadaveri invitanti scopano santi pupille
Perpetua risalendo elettriche carnagioni brucianti
Piango sangue precoagulato
abbraccio lingue ruvide scrivendo chewingum
Felce morta storta piange poverina
che diarrea concimata s’arrampica spuzando… amen!
Luminoso lampadato ventottenne scalerebbe cavalloni scalabili esente posticcio
pasticcio osservante conservante pasticcini gravidi
Fuoco scorre animando burattini stellari morti annegando nel sentiero soave.
Filippo nudo gratta culo ‘n’tera.
Rincorro meduse secche, fracasso e godo.
Sfintere: Interstizio doganale insito in culo.
Piantagione sculacciata misericordiosamente mise ricordi suffragati su fregate
inglobate nel mondo caparbio.
Anale vibrazione cosmica mi percuote siempre quando sono sul water.
Incido orrendo sigillo tramite flatulenze orrende sigillate, appunto, tenendo
fermo l’ano.
Fumè, se volè.
Prepuzio lacrima bulbi senza zucchero diabetico secernendo calcoli
esponenzialmente anali aventi diritti civili.
Io no, però, occasionalmente, turgido.
Scappa scrofa sul tetto che scotta.
Ciapa ‘ste careghe nonna!
Vorticosamente rubo fiori fatui
I giorni scivolano su me
come rondini cagano su te
Internamente godo di sforzi marroni
Stantuffi o vieni?
Crevelletto buono, perchè assorbo flatulenze invece di espellerle? Non è che sei
andato a male?
Romantico il mio culo canta dopo pranzo sentimenti marci.
In principio illumino cadaveri sul water, successivamente li eviro e tengo botta.
Farfallina agonizzante della tua morte gioisco.
Vedova a genova, tichettio imperituro mi s’insinua zitto zitto deflagrandomi nell’ano.
Sono ingordo di relè bastardi come te non ce n’è.
PornoMinchia è il mio eroe preferito.
Culo o non culo? Chiederò la mio papà che nella mischia ce lo rischia…
Morto fui quando lame tranciarono zucchine intrappolate nelle sorprese vagine.
Sbigottito mi confondo adducendo patetiche rimostranze fintanto che spingo…
fatta!!
Clorofillami d’immenso. Seguendo intersezioni paludose mi scazzo abbastanza molto…
Cupido scorreggia anche lui
Fottiimax è il nemico di PornoMinchia
Fronde di capezzoli sommergono orizzonti fulgidi punendomi severamente
Fallisco craccando noccioline, Milioni di Tarzan m’ingoiano compiaciuti il seme della vita.
Io esagono, tutti repettano tranne me, che esagono.
Apocalittica mucca purgami cantando
Sei tu che mi rompi le balle divorandomi le suddette balle.
Attenta che mi gratto pulcino frullato tocchi zaldoni.
Supersadichecca non avrà mai una parte.
Adesso ti dobbiamo togliere le tue cose
Archibugio salve! Mi presento, sono sempre io medesimo stesso fesso lesso miao miao zik zak!
In principio fotto pecore audaci nel loro sedere, alla fine escogito parole anticoncezionali. Maglioni di sperma.
Erudito nel naso
Vai piccolo scapaccione, lascia il tempo in pace arrogante sacco di pus ti salto e tiro vino.
In piedi funghi stagliati contemplano l’infinito, passa un glande saggio cinese
ansioso dei propri piedi… Che schifo, se li strofina sul gluteo emorroidato e io
godo dei miei criceti.
Frullato incisivo. Mi convince
Rugiada, dove sei? E i miei calzini? Scompiscio in uno scomposto elefante vaginale.
Tempo fa roteavo vigili agli incroci.
Ferruginoso muco, grazie degli auguri, oggi è il mio testosterone siciliano che
al mercato s’è incollato l’inculato giovincello ma che bello, ma che bello.
La Notifica Pèti è illegale, qui ci vorrebbe “Tappen sie Deutch”
La notte borbotta stronzate, la mattina si pente.
Vorticando tassi, invoco Odino, ma lui mi sacrifica un testicolo sull’altare del
riccio ingrifato. Allora, visto che è bastardo, gli inserisco tubicini mutanti
nun succidi niunti.
Sagoma colui che mangia sagome le quali mangiano Colui.
L’amore calcolato:
Un piccolo calcolo cerca l’amore trillullando; una grande parentesi tonda batte
il quadernino di quella roia di Pulviscolo Frolloccone.
Trillullare stufa assai, meglio sobobare sucando numeri complessi digerendoli
poi convessamente.
La digestione unisce i popoli.
S’incontrano? Chi? Dove sono?
Morti, ma felice di sobobarsi l’ano trillullando.
Ansia e Fastidio sono i figli di Pornominchia
Sgambettoso bue partorisce finti conigli e si chiede se fa bene
Concludendo la pipì: E’ passato asa’ tempo… sgoccio
Iride ha le cornea ma non c’entra niente Pornominchia
Vivo di stenti, prenderò il treno per venire a troverti
Un quadro a righine:
Sul pianeta Sfrangiacazzi, felice correva Ginevra Zozzona tra i fallici arbusti.
Sodomite ninfee scrotavan nel laghetto, un pesce sobobava triste e solo
nell’angolino.
All’improvviso fu il caos tondo tondo che stette, messo alle strette
dall’impotente mostro marino Cippì.
Petronilla studia i cachi e i cachi studiano
Esegesi della Panasokia, soffro quando carta vetrata fa break-dance sul mio pens.
Corna svitabili a volte salvano il rapporto.
Hai vinto uno spregevole inconveniente.
Carmencita vende la sua … farcita di puntine che quando colano grasso come Slimer sbrodola bava brava.
Io moccio nel calzino, faccio il nodo e butto via.
Lamù la da strupando…No!! Però la da
Ho un sacco di piastrine, liberiamo Barabba!!
Tette spaziali: mia nonna le ha. Mi offuscano il telescopio
Una voglia neutronica mi sprona a metabolizzare cosmici pubi, ma sono imbarazzato dalla vita in giù.
Brucio Chivavva Bonito!
Interrompo il coito causa rumori molesti.
I nani non nanano, i puffi non puffano, dove sono?
Di la tua parola dai: sesso sesso!
Reali mobilitano virgole in piazza sperando galeoni di emmental immaginari.
Io ti ammazzo! Ci ripenso e mi oblitero la cappella.
Granchio aviatore vorrebbe ammarare di cellule mestrue con punte dolci dolci ma grave sifilide s’accomodasse purè.
Fuochista cyborg incarbona diametralmente teenagers aummaumma solo fuck-tronic-led-zigulì-of–emotions-of-steel!
Broncopolmonitoso Gigi mi manchi i piedi miei non ti darò soddisfazione a tu x tu al cubo slimonando tarde fuori i peti!
Ahimè muco, perché rifiuti l’occhio gas come fosse pattume?
Tipicamente forte succhio
cado privilegiato
gusto maluccio brioche zigrinate in pillole
l’hai cesso
riempio supporto cadaveri banzai
Torpiloqui vivo tardivo pulivo
mi vo zozzo ma fine mondo lore sì sì sì
Piccolo marinaio intorpidito
dai che muoricchi senza dita inneggiando capitano uligano culo
Scoiattoli libici dal plutonio, o mio signore
Sono profondo come ano
porco cano
Ballo brecdanze numeriche power tristi ma tematiche
Frau Potato incatenatrice dei solidi ginnici, fuggi!
arriva Masto Dildo de la Peña de Ruzem col sombrero in su la capèla
Poche mone saltano mortali parabolando vane scorregge afro
solamente Blues Ematoma ne gode beffardo e ci mette del suo
Tutti guardano guahiti ma non io
la critica è gravida di piccoli ipocloriti ma molto incazzati negri e tronfi di
crema solare ai crauti
Cencio Ocho Meno Uno col bastom te mena per l’aia viziata dell’odor del pube di zio Mimì
Con le mani sbucci cazzi a scodelle bionde e perverse uguale sangue siempre
ploch momola pirole de sterco de quel bom però.
Ugo il peloso entra di soppiatto dappertutto senza bussare
perché ha il silenzio incorporato proprio lì dalla nascita
Non penso di avere caccole abbastanza per fare la torta
Ho vinto 12 scartavetrate sull’usello… Porko giuda!
Cesure è il mio vicino di casa. Salutandolo perdo il pube.
Deflagrami con parabole psichiche mentre la bruma ziga travisando liquidi fosforescenti.
Idilliache grandi labbra sussurrano “quella troia virtuosa s’insinua sempre laddove neanche il buio osa”
Obliando manticore ignude falliche, garantisco.
Tipico idiota sdrazza dibbrutto detriti sincopati nel parco giochi offrendoli T.P.C.
È ora di sbadigliare.
Flaccido nado raccoglie sedimenti arcani fumenti alcalino alcui alcuni
alchimisti che al mio ginocchio rotola rotola lo rifà sgambettando mi sciupa al
che stronzi nocciolati raccontano bestemmie rotanti. Saluti da Rimini.
Cagherò sangue postmerdam.
L’influsso infranatico dalla montagna sorge copioso ai temi cretini rispondo con
la otto sita nel buco cavo infranatico.
Ero eretto nel mio piccolo: Tracce d’orgoglio dopo l’andropausa.
Al mercato del pèto, per due soldi un azarbaigian mio padre gli demolì la Panda.
Ranocchia storpia colui che viene nel nome del signore
Mai scorderai pèti strèti contràti a 2 a 2 sfuggitimi dallo sfintere reverso
Polsando montagne s’incollano trenta langi di javellotti
Fosfi e Tacci
Balbuzie intestinale incurabile
La roccia fria
ma non è mia
mangerò gamberetti a colazione nel bronx
Mirtillo il fusillo passeggiando quà e là, s’imbatte bel bello s’incasina l’uccello
“Cos’è successo quà sotto?!” esclama Mirtillo.
Intanto il druido Guttalax sghignazza nell’ombra.
Mirtillo rinviene, ma è morto!
La nocciolina triste, di un gheriglio abbisogna, suo cugino gaio se lo mena col mortaio.
Astrometalnatica incorpora lo sfrantegaballe dei mondi. È più grosso Pasticciometalciuccio anale, ma non compete con Tezcatlipokemon De La Carbeza O’ Hara/O’ Connor in Brambilla.
- Mi capita di avere visioni celestiali guardando nelle tue narici…
- Deve essere la somma flatulenza.
- Io penso che sia amore non corrisposto dal basso verso l’alto
- Dovresti comprare dei francobolli intestinali
- Che figata! Così avrei dei villi collezionisti!
Dai! Non fare il neurone che se ne sta lì per conto suo e soffre delle sue pene mentre la vita attorno a lui scorre caoticamente divertita!
Flebo di liquame erutta sempre letame
Vorrei tanto lordume su per l’albume
Fringuellino immondo extraterrestre
Scavalca figa rupestre
Cogliendo grappoli scrotali colmi di libido, stupro sassolini mollando slinze iridescenti
Coprofilia a me!
Le spengo col culo.
L’Anzichenecchi è un mio compagno di casse. (era un beccamorto)
Pantalassa di grassa non ingrassa, ma sposta massa nei punti del corpo che prediligo.
Il seme è qualcosa che mi preme.
Inzaccherare mi ricorda la mano destra.
Secrezioni melliflue canticchiano motivetti anarchici sul ponte dei sospiri.
Non so più se me lo tiri, verificherò con una martellata.
Sono pinocchio: me lo svito e lo tiro nel fuochio.
Furia gastrica stermina dirompente la flora batterica di Nando.
Fringuellino c’ha già i vermi, coito da raptus a bolle lungo lungo.
Bunjee Giampa ha visto tutto e fa rapporto all’Agente Patogeno ma si
inciampa sul cadavere di Nando che però vive nella memoria di Fringuellino tombarotolante.
Bunjee Giampa è gay e si soffia il cervello dal naso rotto dall’urto. Che singulto!
Arretra Franklin da quel disastro, cade con le chiappe su un osso quindi
spira e ammira al buio nel buco del culo del Gigante Giacomino che muore pian pianino.
Esalo l’ultimo respiro scrivendo ciò…
Non senti il divanetto tremare?
No, non sento il dirompere anale…
Quando mi tira non riesco a piegarmi in avanti. Ho lo sterno sfondato,
perciò mi puntello.
Faccio cagare i sassi riempiendo di limo il letto del Nilo che si sveglia e
colaziona con il Muesli di merda.
Sartorta si rosicchia, sacripante sarchiapone.
Culo coprofago come periferica di input-output
Vengo soppressato lunedì, martedì esco venendo ben schiacciato dal mio
orgoglio animaletto.
Perdo dignità come se piovesse nelle mutande!
Obnubilando Liutprando si pente dell’evirazione attuatasi sulla nuova Lucilla che in realtà fumava ornitotteri nella càneva si fotteva col suo ex coso.
Scorgo scaloppine parcheggiate storte in seconda fila alveolo muore dentro.
Arcuato pene in morsa sente Intercity arrivare.
Eros Ramazzotti è made in Finland.
Quando lunedì attraverserò rigurgitando gerundi impossibili pensando
biecamente la mia vita fuori dal tempo, sentirò a malincuore per telefono
ornitorinchi invecchiati male che sputano sentenze nei miei occhi aperti con
le terga.
Meditando nel fosso sono già morto occasionalmente.
Collimo giacendo, sentirò dolore.
Catodo penzolante uccide nel fosso sistematicamente formichine annegando
nella merda fino alle caviglie.
Ho adocchiato libidinosamente la mia pinguedine stantia, la frittata rotola,
la cipolla è patogena.
Stefano si crogiola nell’empatica passera, solitario sta manualmente abile.
Acqua, ingurgito pipì fagocitando popò con sforzo mi diletto e merito (un applauso).
Tirando pugni sul mio pacco
beatamente mi rilasso tronfio,
le mutande umide insacco
nel mio ventre gonfio.
Iodio saturo rutto farfalline di primavera tutti tocca Masini. (accompagnare con gesto apotropaico)
Furore giramondo scruta l’orizzonte mentre io mi tergo dalla spruzzata della diarreica fine.
Fuochi fatui fanno finta, ego edonista estirpa entità di dionisiche diatribe didascaliche: “dì Fifì”.
Pusillanime nella cloaca sdràza contorcendosi tira su il moccolo secreto e spegne la candela con un peto.
Carciofetto mellifluo, dove stai andando intonso? In caso, se ti scappa lo stronso mettiti d’impegno e fallo di legno.
Intromesso, senza niente, erutta cioccolata da ogni parte.
Oh, tira su tutto lì… anche lì… e lì… oh, lì no!
Più giù ci vai tu barbablu io rimango qui in giarino sloizo come il moscerino morto nell’oceano delle brocche di Robinolosà.
Gli elefanti con gli hard disk bevono cioccolata col limone.
Comincio io che mangio nani bolliti e lucertole ingrifate senza pensare ad apostrofi rossi, sempiterno mestruo bolscevico.
Mediceo antico personaggio scureggiante di sofoclee perturbazioni infiocchettandola.
Ciccio, l’hai detto dopo avermi guardato
sognando ad occhi aperti
Scroto senza indugio zompetta eucalipti
panda felice orsacchiotto pirletta is dying in flames!
Peti musicali echeggiano in rapida sequenza
scandendo endocrinologi istruiti
pomposi colpi che svelano cicliche intestinali.
Ohibò, venni baroccamente obsoleto or ora davanti
e dietro cinguettii lubrificati body body poty poty
il dolore ciuf ciuf stantuffando piselli giganti
grandiosi e naturali inside by me mamma.
Tende e pende a est.
Premurosi peti verso me
sussurrano lussuriose semolate e zuccherate nozioni appiccicose
venute copiosamente topine truccate alè!
Quando ero verde, puttana!
Varie giuggiole provavano libidine gargantuesca
biancastra barba folta
sprizza da tutti i pori inguinali.
YouTubero rigetta spumeggiante una quantità di bollicine olezzose e
madrelungua sassone rotoloso brivido felino-suino mel magno col Carlo.
Mina sotto zero! BRRR le mille bolle BRRR!
Simpatia serpeggiosa lunga e coinvolgente penetra ani mali atroci umidi.
Elastico emostatico dinamico interviene sciabordando free villi intestinali
birilli sexy en zità moscia se ne va emettendo piripiripiripà
rumori stomachevoli che sorgevano montagne verdi intestinali là.
Quando stanco canguri saltellando cittemmuorto percepisco me stesso
dopodomani morto.
Fuffi gira la ruota tanto per condizionare l’usignolo turgido
non è detto forse sì che tutti esauriti siamo.
Precipitando al contrario mi reincarno tutto storto. Ce l’ho corto ma con la messa a terra.
Svanisco nel mio culo e contemplo verdi pascoli di flora intestinale.
Cosa fa Lena? Fugge laddentro rigurgitando fiorellini coccigei. Imparerei dai rubinetti a pisciare diritto. Domani cresceranno funghi.
La vita mi feconda il gomito.
Possono darmi un po’ di gnocca senza discoteca?
Satana mangia polenta.
Aderisco alle troie.
Bruttacciona macina peti! T’incendio le scorregge, ti lavo i denti col Black&Deker e ti trivello l’organo!
Ieri sgusciavo pinguini scartavetrandomi l’alluce e oggi sbriciolo forfora sgnecca sgambettante.