La fault tolerance dei sistemi di governo

L’importanza della tolleranza ai guasti, detta anche fault tolerance, deriva dall’assunto che non sia sufficiente chiedersi se avverrà mai un guasto, e quindi lavorare per evitare che avvenga, ma dare per scontato che i guasti avvengono sempre ed il punto cruciale diventa quando e come salvarsi in quei casi.

Una gestione che privilegi una organizzazione di tipo centralizzato e gerarchico, cercherà di evitare il più possibile la caduta dell’unità centrale di governo, fortificandolo e difendendolo il più possibile. Molte risorse verranno quindi usate per la preservazione e la manutenzione di esso, perché un errore o un guasto si ripercuoterebbero su tutta la rete e su tutti gli utenti.

Nel caso di un organizzazione fra pari, peer-to-peer, si privilegia la sopravvivenza della rete e la continuità di servizio per gli utenti, i quali sarebbero utilizzatori e contemporaneamente produttori. Lo si fa, evitando d’assegnare troppo peso a pochi singoli nodi e distribuendolo, bilanciandolo con opportune regole. Lo scopo è di far sì che un errore o un guasto su un singolo o su gruppi isolati di nodi, non si ripercuota sull’intera rete e quindi sugli utenti.

Dopo queste premesse, si può tentare di trovare delle analogie con i sistemi di organizzazione della società, tenendo bene a mente che vi sono sempre diversi sistemi di governo che si sovrappongono ed intrecciano. La società non è influenzata, governata, determinata esclusivamente dal governo statale, ma anche da mercato, religioni, media e relazioni fra gruppi che si possono contraddistinguere per interessi, ideologie o amicizia.

Le società governate centralmente sono più simili ad una gestione di tipo client-server. Più un governo accentra i poteri, più diventa totalitario, e più esso necessita di fortificare e proteggere il proprio nucleo centrale. Grande parte delle risorse verrà utilizzata per mantenere funzionante e di sufficiente potenza il centro del sistema. Il motivo è già stato spiegato: in caso di errore o di guasto o caduta di esso, tutta la rete ed i singoli utenti rischierebbero il tracollo e l’interruzione dei servizi. I singoli utenti infatti, sarebbero come dei semplici client, utilizzatori, consumatori del servizio, senza possibilità di contribuire al sistema o di modificarlo, perché non sono “progettati”, ossia educati, per farlo, oppure perché non è permesso loro. Il governo è fornitore dei beni e dei sevizi di cui i governati beneficiano e dipendono. La dipendenza è un fattore molto forte, perché influisce molto sul comportamento delle persone, ad esempio su quanto convenga anche a loro che il fornitore e tutta la rete rimangano operativi e ben funzionanti. In caso di "malfunzionamenti", essi se sarebbero gravemente danneggiati, non potendo provvedere autonomamente ai servizi ed i beni che venivano altrimenti loro offerti. Conseguentemente la tolleranza ai guasti di questo tipo di gestione è molto debole.

Dando per certa la possibilità di errore – umanamente naturale ed inevitabile – e progettando la rete di relazioni in modo che essa e gli utenti possano sopravvivere in caso di guasti ed errori si possono limitare di molto i danni in caso di guasti. Si fa questo, rendendo gli utenti dei peer, ovvero dei pari, che siano sia utilizzatori che produttori. Si tenderà all'uguaglianza fra di essi per evitare che dei singoli possano accrescere il proprio potere. Nel caso accadesse infatti, troppi altri utenti diventerebbero dipendenti da essi e la rete si sbilancerebbe. In caso di errore o guasto, un numero maggiore di utenti ne avrebbe danno. Questo tipo di organizzazione parte dalle democrazie dirette, fino ad arrivare all'anarchia. Andando in senso opposto, ad un maggior accrescimento di potere ed influenza sulla rete da parte di singoli nodi, si passa attraverso le democrazie rappresentative, fino ad arrivare ai governi totalitari.

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